martedì 9 agosto 2011

Il Nettaculo

Spulciando le vecchie ricerche universitarie tornano alla luce Perle di Conoscenza.
Quando la serendipità fa capolino la gioia pervade e tutto il resto è noia.

[...] Passiamo alla serie degli escrementi. Questa serie occupa un posto di non scarsa importanza nel romanzo. Il contagio di Antifysis ha imposto una forte dose di antidoto di Fysis. La serie degli escrementi serve fondamentalmente a creare i più inattesi vicinati di cose, fenomeni e idee che distruggono la gerarchia e materializzano il quadro del mondo e della vita.

Come esempio di creazione di vicinati inattesi può servire il «tema del nettaculo». Il piccolo Gargantua pronuncia un discorso sui vari modi da lui provati per pulirsi il culo e del modo migliore da lui trovato. Nella serie grottesca, da lui sviluppata, in qualità di nettaculo figurano: la mascherina di velluto di una damigella, la sciarpa da collo della medesima, una cuffietta di raso, il berretto di un paggio, un gatto mar­zolino (che con le grinfie gli ulcera il perineo), i guanti di sua madre profumati di belgioino, salvia, finocchio, maggiorana, foglie di cavolo, insalata, lattuga, spinaci (la serie commesti­bile), rose, ortiche, coperte, tendine, salviette, fieno, paglia, lana, un cuscino, una pantofola, un carniere, un paniere, un copricapo. Il nettaculo migliore risulta essere un «papero ben piumato » : « ... sentirete al buco del culo una mirifica vo­luttà: sia per la soavità di quel suo piumetto, che per il tem­perato calor naturale del papero, il quale facilmente si comu­nica al budello colare, e quindi agli altri intestini, risalendo cosí fino alla regione del cuore e del cervello». Poi, rifacendo­si all'«opinione del nostro maestro Gian Scoto», Gargantua afferma che la beatitudine degli eroi e semidei nei Campi Eli­si viene dal fatto che si nettano sempre il culo con un papero.
Nella conversazione sui «miracoli avvenuti per virtù delle Decretali», conversazione fatta dopo cena nell'isola dei Papimani, nella serie degli escrementi sono introdotte le Decre­tali del papa. Fra' Giovanni le usò una volta come nettaculo e gli vennero ragadi ed emorroidi. A Panurge invece, per aver letto le Decretali, capita una stitichezza terribile.

Michail Bachtin, Estetica e romanzo, pag. 335

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